Vita da clown: i racconti di chi vive nel circo
Macerata – Oggi nel tendone del circo El Grito in piazza Vittorio Veneto andranno in scena Capucine e Spettacolare Conferenza, le due rappresentazioni pensate per bambini e famiglie. I protagonisti li raccontano in anteprima e spiegano cosa significa vivere una vita nomade
da circensi
Milo e Olivia vengono da Asti, in Piemonte, e hanno all’attivo oltre 2mila spettacoli. Realizzano Capucine dal 2015: «Abbiamo fatto tante repliche in Francia, nelle regioni della Normandia e della Bretagna – spiega Milo – la nostra compagnia si chiama Artemakia e il genere che proponiamo è il Circo Teatro. Uniamo cioè la spettacolarità e i numeri del circo al modo di parlare e recitare tipico del teatro. Lo spettacolo è un viaggio tutto da ridere, con Olivia, la protagonista, che deve prendere un aereo ma purtroppo la sua valigia è troppo grande! Durante la rappresentazione ci saranno numeri di cerchio aereo, scala libera, diablo acrobatico, danza e anche clown».
ll circo El Grito è invece guidato dal Maestro Giacomo Costantini e dal suo allievo Andrea Farnetani. Rappresentano i colori bianco e rosso: il bianco vuole essere la saggezza, la sapienza, mentre il rosso è il fracasso e la confusione. Spettacolare conferenza tenta di spiegare cosa è il circo contemporaneo. «Ci sono tante scuole di circo – spiega Andrea Farnetani – prima c’erano solo le famiglie circensi che lo facevano di professione, di generazione in generazione. Il nostro tendone è un varco spazio temporale, qui dentro non c’è lo stesso tempo di fuori. E’ un nuovo universo che si ferma in un posto per qualche giorno e poi all’improvviso scompare e resta solo il popcorn sull’asfalto». Ma lavorare al circo non è solo risate: «Ci vuole molto allenamento e disciplina – continua l’artista – bisogna affrontare i lati più deboli di noi stessi, confrontarsi con i propri limiti e superarli. Ci sono i temi della morte e del fallimento. La morte è quella dell’acrobata che se sbaglia è perduto mentre il fallimento è quello del giocoliere che se non riesce ad eseguire un numero viene umiliato. E’ questo che suscita stupore nel pubblico e se l’artista ci riesce viene considerato come un grande eroe. Poi c’è il clown che invece è la maschera delle paure dei bambini, spesso goffo e imbranato suscita simpatia e affetto, non è un eroe ma un uomo comune».
Ideato da Giacomo Costantini Spettacolare conferenza è un viaggio nella storia del circo. «Nasce con uno scopo educativo e pedagogico – continua Farnetani – Si parte dall’antico Egitto per poi attraversare il Medioevo e capire come si è evoluta l’arte del circo. Le spiegazioni sono unite a espressioni artistiche, giocoleria, equilibrismo e poi naturalmente il clown pasticcione. Poi si incontrerà la figura di Philip Astley, il fondatore del circo moderno e si capirà come è fatto un tendone, come nasce. Ad esempio la pista misura 13 metri perchè è il doppio della lunghezza della corda che Astley usava per far girare gli animali. C’è tanto da imparare in questo mondo». Il circo El Grito però è un circo senza animali. «Anche noi siamo animali e quindi non abbiamo bisogno di altre bestie. Abbiamo a disposizione 190 posti e tanta allegria da trasmettere. Aspettiamo tanti bambini e famiglie per ridere e giocare insieme».
Nessun commento